Concentrazione

Si tratta di una nozione di derivazione economicistica che riguarda l’acquisizione, all’interno di un settore determinato del mercato, di una posizione dominante: vale a dire una ‘c.’ nel medesimo soggetto di un forte potere di mercato, tale da consentire la messa in opera di comportamenti indipendenti da altri soggetti operanti nel medesimo settore, quali i concorrenti, le autorità pubbliche e i consumatori-utenti.
Nel settore della comunicazione, la nozione di c. riveste importanza fondamentale in quanto l’esercizio dell’attività di informazione presenta non soltanto profili di rilevanza economica, ma anche – e soprattutto – presuppone l’esercizio di diritti fondamentali e la formazione dell’ opinione pubblica.
Essa può definirsi come l’acquisizione da parte di uno stesso soggetto di una quantità di potere comunicativo, normalmente espresso in numero di mezzi di comunicazione, tale da attribuirgli una capacità di influenza sulla pubblica opinione esorbitante dalla comune configurazione dell’esercizio del diritto di informazione e confliggente con le esigenze di tutela del diritto alla informazione. Nella c. di mezzi di comunicazione di massa, quindi, il diritto (di informazione) si trasforma in potere (di condizionamento).
In considerazione del significato socio politico, oltre che economico, della c. nell’ambito dei mezzi di comunicazione sociale, il legislatore italiano ha preferito differenziarne la disciplina rispetto alla generale normativa antitrust; e piuttosto che rimettere i singoli casi di c. di potere e mezzi di informazione alla valutazione discrezionale dell’ Autorità di settore, ha stabilito delle ‘soglie di c.’ per la comunicazione, ossia dei limiti di potere informativo oltre i quali si configurano posizioni dominanti nell’ambito informativo considerate in conflitto con il corretto funzionamento del mercato (e del sistema) della comunicazione. (Diritto e comunicazione)

G. Votano